sabato 14 gennaio 2012

CUORE

CUORE



PACEMAKER


Per pacemaker, termine inglese che significa "segna passi", si intende un apparecchio capace di stimolare elettricamente la contrazione del cuore quando questa non viene assicurata in maniera normale dal tessuto di conduzione cardiaca.
Il tessuto cardiaco dal quale, in condizioni normali è chiamato con il nome di nodo seno atriale (SA). Da qui l'impulso si propaga agli atri fino al nodo atrioventricolare e poi ai ventricoli.
Se il nodo del seno non funziona, un'altra porzione del tessuto cardiaco assumerà il ruolo di pacemaker, solitamente a una frequenza minore del nodo SA
Se il cuore batte a una frequenza inferiore a 40 battiti per minuto ("bradicardia"), la contrazione cardiaca non sarà emodinamicamente stabile, e si renderà necessario l'utilizzo di uno stimolatore cardiaco esterno, impiantabile o meno.
Lo stimolatore cardiaco è un dispositivo medico, che funge da ausilio alla funzione cardiaca di soggetti nei quali il normale ritmo risulta non emodinamicamente adeguato.

Le persone che portano uno stimolatore cardiaco possono svolgere attività professionali, sportive e di tempo libero come di consueto.
Poiché apparecchi elettromagnetici possono interferire con lo stimolatore cardiaco, il portatore di impianto stimolatore deve portare sempre con sé un documento che identifichi il proprio stato e le caratteristiche tecniche dello strumento.
Lo stimolatore cardiaco è un generatore di impulsi elettrici autonomi.
Questi devono indurre eccitazione negli atri o nei ventricoli causandone la contrazione, consentendo al cuore di svolgere il suo normale lavoro di pompa. Gli impulsi vengono applicati tramite un elettrocatetere introdotto attraverso l'arteria succlavia destra o la vena brachiocefalica sinistra e condotto nelle cavità cardiache.
Gli elettrodi possono essere bipolari o monopolari.




BYPASS





Il Bypass aorto-coronarico è l'intervento cardiochirurgico a maggior frequenza di esecuzione.
Il bypass permette di superare un condotto vascolare ostruito parzialmente o totalmente.
I benefici sono la diminuzione drastica dell'infarto del miocardio, un recupero di forze e l'eliminazione del dolore dovuto all'ostruzione.
I rischi sono: sanguinamento postoperatorio, infezioni, ictus, infarto miocardico perioperatorio, insufficienza renale, insufficienza respiratoria, morte.




SOFFIO
Il soffio cardiaco è un disturbo del cuore, che genera un rumore o soffio di durata, frequenza o intensità diversa da quelle fisiologiche, generate dal normale aprirsi e chiudersi delle valvole cardiache, di cui la più colpita da questo effetto è quella mitrale.
I soffi possono essere catalogati in:
  • Sistolici, ovvero sono apprezzabili durante la sistole ventricolare.
  • Diastolici, ovvero sono apprezzabili durante la diastole ventricolare.
  • Continui, ovvero sono apprezzabili durante tutto il ciclo cardiaco.

COLLASSO O SHOCK


Lo shock è una sindrome causata da una ridotta perfusione a livello sistemico con conseguente sbilanciamento fra la disponibilità di ossigeno e la sua domanda metabolica a livello tissutale che ha evoluzione rapida e ingravescente fino alla morte del paziente.
La definizione e la descrizione date, in realtà, sono relative a quello che in medicina è considerato lo "shock" per antonomasia; tuttavia il termine "shock" è utilizzato anche con altri significati, i principali dei quali sono:
  • Condizione di grave compromissione della coscienza e di altre facoltà mentali a seguito di una stimolazione psicologica molto intensa.
  • Condizione di stress improvviso e molto intenso

Tipi di shock e cause :

  • Shock cardiogeno
    • miopatico
    • meccanico
    • aritmico
  • Shock da ostruzione circolatoria
    • tamponamento pericardico
    • embolia polmonare massiva
    • mixoma atriale, trombo a palla
    • pneumotorace iperteso
  • Shock ipovolemico
    • postemorragico
    • da disidratazione
    • secondario a ustioni

Fasi di sviluppo dello shock :

  •  fase iniziale: formazione di una lieve depressione delle attività cardiocircolatorie

  • fase compensatoria: la depressione cardiocircolatoria si aggrava e vengono messi in atto meccanismi di compenso (sistema nervoso simpatico, ormoni, fattori locali)

  • fase di progressione: il compenso diviene inefficace e il deficit di apporto ematico agli organi vitali provoca gravi squilibri fisiopatologici

  • fase di irreversibilità: lo shock porta alla morte.



INFARTO

 Per infarto si intende la necrosi di un tessuto per ischemia, cioè mancanza totale o parziale di sangue.
Clinicamente l'infarto è una sindrome acuta provocata da una insufficiente irrorazione sanguigna ad un organo o a parte di esso, per una occlusione improvvisa o per una stenosi critica delle arterie che portano il sangue in quel distretto dell'organismo.
La causa è costituita nella maggior parte dei casi dall'aterosclerosi.
Le forme cliniche più frequenti sono:

  • Infarto cerebrale
  • Infarto del miocardio
  • Infarto intestinale
  • Embolia polmonare
Il più frequente fra tutti è quello del miocardio, tanto che l'uso della parola infarto indica comunemente quello a carico del cuore.



FIBRILLAZIONE

La fibrillazione è una contrazione spontanea di singole fibre muscolari, non osservabile ad occhio nudo ma unicamente con metodiche quali l'elettromiografia. Le fibrillazioni compaiono ad esempio in fibre muscolari denervate, causa un temporaneo aumento della sensibilità all'acetilcolina.
In cardiologia il termine assume il significato di ritmo patologico del cuore, caratterizzato da un'alterazione della normale contrattilità del muscolo cardiaco.
Esistono due tipi di fibrillazione: atriale e ventricolare.



ANGINA

L'angina pectoris è un dolore al torace, denominato anche dolore retrosternale, provocato dall'insufficiente ossigenazione del muscolo cardiaco a causa di una transitoria diminuzione del flusso sanguigno attraverso le arterie coronarie.
La classificazione clinico prognostica dell'angina è principalmente di due tipi:
  • angina pectoris stabile, è una condizione clinica caratterizzata dall'insorgenza dei sintomi sotto sforzo e sempre agli stessi livelli di affaticamento
  • angina pectoris instabile, è una condizione clinica caratterizzata dall'insorgenza dei sintomi a riposo e pertanto non prevedibile
La causa principale è in genere correlata all'ostruzione di un vaso ad opera di una placca aterosclerotica, che riduce il lume arterioso e ostacola il passaggio di sangue, specie durante lo sforzo.
Rientrano dunque nei fattori di rischio per l'angina gli stessi fattori di rischio dell'aterosclerosi, poiché si tratta sempre di arterie:
  • alti livelli di colesterolo;
  • pressione alta;
  • obesità;
  • diabete mellito;
  • familiarita' e/o predisposizione;
  • fumo;
  • vita sedentaria.
L'angina pectoris può essere presente in casi di insufficienza cardiaca, aritmia con elevata frequenza cardiaca, stenosi aortica, embolia polmonare e altre condizioni che possano provocare un ridotto afflusso di sangue al cuore.



CRAMPO
Crampi sono sgradevoli, spesso sensazioni dolorose causate dalla contrazione muscolare o su accorciamento. Le cause comuni di muscolo scheletrico crampi comprendono affaticamento muscolare, basso contenuto di sodio e potassio basso
Le cause di crampi sono  iperflessione , ipossia , l'esposizione a grandi cambiamenti di temperatura, disidratazione, o nel sangue sale.









 

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